24 Ottobre 1981
24 Ottobre 1981
È questo l’esempio che vogliamo dare in tutti i posti, ovunque siamo: mostrare che non è solo un’unione forzata, che nessuno toglie il libero arbitrio a nessuno, che qui tutti fanno perché è realmente ciò che sentono.
Quando per noi ha senso, conoscendo il Tutto, possiamo suonare una melodia sconosciuta a tutti ma, nelle parti, conosciuta da ognuno. Nel riconoscimento delle parti rimane più facile. Io credo che è questo ciò che stiamo facendo.
(…)
Sì, io credo che un grande maestro deve suonare qualsiasi melodia. Non può essere specialista in musica popolare, o in musica classica, o in musica erudita, o in musica di Tau Ceti, o… No! Un grande maestro è un grande maestro. Conosce la musica o non conosce la musica.
Io credo che ognuno di noi arriverà a trasformarsi in un grande maestro e, con umiltà, ogni maestro si collocherà nella posizione di una nota per fare di essa, per far emergere da essa il suo incanto migliore, il suo fascino migliore. E noi faremo questo.